A dominio della valle del fiume Jato sorge il Monte omonimo, di oltre  800 metri di altezza s.l.m., sulle pendici orientali della Serra della Ginestra. Formatosi su tre lati di ripidi pendii rocciosi, Monte Jato è accessibile solo da un pianoro orientale, ragion per cui dovette apparire un sito sicurissimo di insediamento fin dalla più remota Antichità.
L’identità etnica delle popolazioni arcaiche locali del primo insediamento, risalente probabilmente ai primi secoli del I millennio a. C., appare tuttora enigmatica, dal momento che i successivi impianti di età greca ne hanno compromesso l’evidenza e il registro.
Ma la storia, o meglio, le storie di Monte Jato sono più numerose, giungono in età normanna e attraversano dunque secoli di storia, di storia di uomini e di popoli diversi.
La missione di scavi, guidata dal professor Peter Isler dell’ università di Zurigo sin dal 1971, sempre in cooperazione con la Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo e oggi col Parco Archeologico, ha contribuito in modo determinante a riportare alla luce l’antico abitato.
Parte dei materiali del sito si trova esposta nell’Antiquarium di recente apertura presso le case d’Alia, villa rustica ottocentesca situata a valle del sito archeologico. Qui sono esposti alcuni dei reperti più significativi di cultura materiale relativa ai vari periodi di vita della città dall’età del Ferro al Medioevo, provenienti dagli scavi di Monte Jato.

 


 

IAITOY

L’età arcaica

Il nome del sito è noto in maniera univoca, dato che viene riportato su diverse tegole e monete che ci indicano in genitivo la cittadinanza.
La popolazione sicano-elima del sito, pur mantenendo le sue caratteristiche indigene identitarie, venne comunque ad essere coinvolta in un generale processo di avvicinamento alla cultura greca, dall’VIII secolo a.C. presente in maniera stabile nell’isola. A partire dalla fine del VII secolo a.C.  si datano le importazioni greche rinvenute nel sito. Inoltre, a questa fase di contaminazioni e, all’interno della sezione di architettura privata di tipo domestico, sembra appartenere la casa greca arcaica a due piani con cortile.
Tra gli elementi di architettura pubblica, di tipo religioso, si segnala il più antico edificio sacro rinvenuto nel sito (datato al 550 a. C): il tempio di Afrodite, così identificato in base all’iscrizione presente su una coppa dedicata alla dea
Anche la cinta muraria sui versanti orientale e meridionale, che proteggeva la città appare ascrivibile ad età tardo-arcaica.

 

 

Casa arcaica

Grande casa greca tardo arcaica a a forma di L, su due piani con cortile.

 

Tempio di Afrodite

Il tempio era un edificio senza colonnato esterno, del tipo a oikos, con pianta tripartita.

 

Info
Area Archeologica e Antiquarium di Monte Jato (Contrada Perciata)
Antiquarium: mar.-gio.-sab. e dom. dalle 9,00 – 13,00 lun.-merc. e ven. dalle 9,00 – 18,00 Area scavi: tutti i giorni dalle 9,00 – 12,00 (ultimo ingresso)
Biglietto singolo intero 2,00 €
Biglietto singolo ridotto: 1,00 €
Biglietto per l’ingresso residenti nella provincia: 1,00 €. Per visitare l’area degli scavi, posta a 900 metri, e’ consigliabile calzare scarpe e indossare abiti adeguati.

 


 

IAITAS

La monumentale IAITAS in età ellenistico-romana

Dal IV secolo a.C. il sito, come gran parte della Sicilia occidentale, divenne parte del dominio cartaginese e verso la fine di questo secolo la città venne totalmente ricostruita, segno forse di questo ingresso in una nuova tappa storico-culturale. Diodoro Siculo ci narra che durante la prima guerra punica (264-241 a.C.) gli Ietini cacciarono i Cartaginesi e si consegnarono ai Romani. Il nuovo impianto comprendeva una rete viaria che attraversava l’abitato; l’asse principale era costituito da una strada lastricata, estesa in direzione est-ovest, che e da alcuni importantissimi edifici pubblici della zona monumentale.

Paradigma di architettura pubblica appare il nuovo assetto urbano monumentale, di cui fanno parte il teatro, l’agorà, la piazza pubblica in cui si svolgeva la vita civile e gli affari cittadini, con i resti del bouleuterion (la sala del consiglio). Nell’ambito dell’architettura privata spiccano le ricche abitazioni del quartiere orientale e le case signorili, come la cosiddetta “casa q peristilio”, la cui distruzione si data nel 50 a. C. sotto l’imperatore Claudio.
Infine, durante il dominio romano, sia durante la fase bizantina, che è anche la meno nota della città, il sito ebbe un netto declino rispetto al passato.

 

 

Teatro

Teatro datato al IV sec. a. C. e costruito su modello del teatro di Dioniso a Atene, capace di ospitare fino a 4400 spettatori, Il rinvenimento dell’iscrizione dedicatoria parla di un privato cittadino, Antallos. Le decorazioni architettoniche grandiose, del tipo dei telamoni, raffigurano due satiri e due menadi, seguaci di Dioniso, dio del teatro, e trovavano  posto sulla facciata dell’edificio scenico.

 

Casa a peristilio 1

“Casa del peristilio”( III sec. a. C.), una struttura residenziale privata, su due piani, con ventitré stanze al pianterreno, una splendida sala dei banchetti al piano superiore e magnifici decorazioni musive musivi.

 

Info
Area Archeologica e Antiquarium di Monte Jato (Contrada Perciata)
Antiquarium: mar.-gio.-sab. e dom. dalle 9,00 – 13,00 lun.-merc. e ven. dalle 9,00 – 18,00 Area scavi: tutti i giorni dalle 9,00 – 12,00 (ultimo ingresso)
Biglietto singolo intero 2,00 €
Biglietto singolo ridotto: 1,00 €
Biglietto per l’ingresso residenti nella provincia: 1,00 €. Per visitare l’area degli scavi, posta a 900 metri, e’ consigliabile calzare scarpe e indossare abiti adeguati.

 


 

GIATO.

L’estremo rifugio dei musulmani in Sicilia

Disabitata per secoli dopo il terremoto del I sec. d. C., il sito riprese vigore soltanto con la conquista islamica dell’827; Idrisi nella metà del XII secolo enfatizza il ruolo di questo sito all’interno del mondo siciliano, con il suo castello, le sue carceri sotterranee e le sue strutture amministrative.
Ma il XII secolo fu anche un’epoca di rivolta e resistenza da parte della popolazione islamica contro la dinastia sveva, che si rifugiò sulla montagna. La vicissitudini storiche si conclusero nel 1246 quando Federico II di Svevia la fece distruggere definitivamente, deportando gli abitanti a Lucera, in Puglia, per domare una rivolta.
Questa rappresenta una delle fasi meno note archeologicamente del sito, ma si possono trovare comunque tracce di elementi abitativi, nonché funerari. Numerosi resti di cultura materiale di questa fase sono invece visibili nelle sale dell’Antiquarium.

 

Unità abitative

Gruppi di case (max zona NE agorà) a un unico ambiente, realizzate attraverso l’espolio di materiali o usando muri antichi, con tetti di tegole e pavimenti in terra battuta, disposte attorno ad un cortile, alcune realizzate anche nel semicerchio della cava teatrale.

 

Tombe islamiche

Oltre le case venne realizzato un muro di recinzione oltre il quale, quindi fuori dall’abitato, si disposero una serie di tombe a fossa semplice, prive di corredo.

 

Info
Area Archeologica e Antiquarium di Monte Jato (Contrada Perciata)
Antiquarium: mar.-gio.-sab. e dom. dalle 9,00 – 13,00 lun.-merc. e ven. dalle 9,00 – 18,00 Area scavi: tutti i giorni dalle 9,00 – 12,00 (ultimo ingresso)
Biglietto singolo intero 2,00 €
Biglietto singolo ridotto: 1,00 €
Biglietto per l’ingresso residenti nella provincia: 1,00 €. Per visitare l’area degli scavi, posta a 900 metri, e’ consigliabile calzare scarpe e indossare abiti adeguati.