Ripercorrendo il tragitto sviluppato dalla processione del Festino, attraverso apposite “deviazioni” dall’asse principale di esso, verranno proposti alcuni elementi, dettagli e luoghi d’interesse noti e meno noti per offrire al visitatore, ma anche al cittadino, di cogliere particolari urbani.
Si tratta di 3 itinerari, dalle tematiche eterogenee e variegati a livello diacronico che vogliono offrire una panoramica che permetta di guardare Palermo da diversi punti di vista e di carpirne così la sua molteplice essenza.
Punti di vista che permettono di osservare il volto della Palermo regale normanna, quello del persistere di tematiche mitologiche classica nell’arte prodotta e fruita nella città di Palermo attraverso i secoli e, infine, un approfondimento sulla Santa “poliade” e il legame del suo culto con l’arte europea.
Come per l’itinerario archeologico, gli elementi di interesse dell’itinerario culturale verranno raggruppati per tematiche, in modo tale da comprendere anche i diversi ambiti culturali che hanno percorso Palermo e la sua storia, attraverso una serie di approfondimenti che ne rivelano aspetti inconsueti e peculiari.

 


 

La Palermo dei re normanni

Questo itinerario attraverserà i luoghi nei quali venivano costruiti i simboli del potere regale della pulcherrima Palermo, quella dei suoi celebri sovrani normanni.
Un percorso che da Porta Nuova, prendendo le mosse da Palazzo dei Normanni, in particolare dalla Cappella Palatina con il suo soffitto a muqarnas porterà verso altri luoghi regali, come la straordinaria Cattedrale di Palermo, che custodisce le tombe reali, tra cui quelle di Federico II e di Costanza d’Altavilla, terminando l’itinerario nel luogo nel quale il cursus del potere aveva inizio: la cappella di S. Maria l’Incoronata e la sua loggia, da cui i re normanni incoronati si presentavano al popolo. Infatti La cappella di S. Maria l’Incoronata e la contigua loggia, hanno goduto, dal cinquecento in poi, la grandissima fama, alla cappella fu attribuito il merito di avere ospitato dal 1130 al 1409 tutte le incoronazioni dei re siciliani.

 

 

Palazzo dei Normanni

Antico Palazzo Reale cittadino edificato nel punto più alto della città e Cappella Palatina, fatta realizzare nel 1132 da Ruggero II.

Info
Da lunedì a sabato: h. 8—15-17.45
Domenica e festivi: h. 8.15-13.00
Biglietto: intero € 8,50; ridotto € 6,50

 

Cattedrale

Dedicata alla Vergine Maria Assunta, la cattedrale cittadina mostra diverse fasi di vita,   delle quali l’ultima è quella del 1185, eretta dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio, sull’area della prima basilica.

Info
Libero accesso
lun./dom. 9.00-17.30

 

Cappella di S. Maria l’Incoronata e la sua loggia

Anticamente si trattava di una cappella unita al Duomo da un portico e gli storici affermano che la Loggia era il luogo ove venivano incoronati i re di Sicilia, che da qui si mostravano al popolo plaudente. A cavallo fra il Cinquecento ed il Seicento la struttura fu modificata, in particolare con l’aggiunta della balaustra.

Info
Visibile dall’esterno

 


 

Arte e mito a Palermo

Sin dall’umanismo vennero reintegrati nell’arte una serie di elementi stilistici, che reintegravano forme e contenuti classici. Lo stile all’antica, con cui le divinità della mitologia riguadagnano il loro aspetto greco-romano, attraverso il ricorso da parte degli artisti e/o degli illustratori a modelli dell’antichità. Parte di questa eredità, che attraversa il corso del tempo, fino alla metà del XX secolo, con diverse “riscoperte” dell’arte e, soprattutto del mito classico, si può riscontrare anche a Palermo, in un percorso che da Corso Vittorio Emanuele conduce verso il mare. Attraverso diversi generi artistici ispirati da tematiche mitologiche al centro di cicli narrativi ed espressivi si potranno ricontestualizzare storicamente e artisticamente, ma anche “civicamente”, ovvero come parte stessa della storia cittadina, un piccolo lotto di opere artistiche dai temi mitologici, in particolare afferenti alla sfera amorosa (Perseo e Andromeda e Diana e Endimione).

 

 

Rilievo in marmo raffigurante il mito di Perseo ed Andromeda di scuola gaginesca

Palazzo Castrone – Giardina di Santa Ninfa uno dei più pregevoli edifici del XVI secolo, al cui interso si trovano l’atrio con la loggia antistante il piano nobile ed una fontana marmorea cinquecentesca attribuibile alla scuola gaginesca, con un rilievo in marmo raffigurante il mito di Perseo ed Andromeda.

Info
Palazzo Castrone – Giardina di Santa Ninfa (Corso Vittorio Emanuele 452),
Accesso Libero

 

Affresco del mito di Diana e Endimione (Gioacchino Martorana)

Nel salone principale del palazzo settecentesco, tra i bellissimi affreschi, si trova quello che narra il mito di Diana e Endimione, realizzato da Gioacchino Martorana.

Info
Palazzo Merendino-Costantino (via Maqueda 117)
Accesso previa richiesta

 

Andromeda liberata da Perseo olio su tavola (1568-1640)

Andromeda liberata da Perseo da racconto ovidiano della liberazione di Andromeda, figlia di Cefeo, re d’Etiopia.Dipinto di olio su tavola del Cavalier d’Arpino (1568-164).0

Info
Palazzo Abatellis Via Alloro 4
Lun/Ven: h. 9.00-18.00/ Domi: h. 9.00-13.00
Biglietto: € 1,00 per residenti

 


 

Santa Rosalia tra Palermo e l’arte europea

Secondo le testimonianze storiche, Vincenzo Bonelli, un saponaio di via dei Pannieri, colui che avrebbe rinvenuto nella caverna su Monte Pellegrino le reliquie della santa da consegnare al cardinale Giannettino Doria, e da trasportare per le vie della città per operare il miracolo, fu anche colui che avrebbe fatto realizzare il primo luogo di culto urbano per la nuova santa. Infatti, proprio nell’antica Piazza della Panneria si trova la prima edicola votiva cittadina dedicata a Santa Rosalia, risalente, appunto al 1624.
Nella primavera dello stesso anno, alla vigilia della grande pestilenza, giunse a Palermo Anton Van Dyck (1599-1641) per dipingere un ritratto del viceré, che fu anche tra le prime vittime illustri a soccombere in città. L’ambito pittore fiammingo,  celebre ritrattista allievo di Rubens e conteso dalla grande aristocrazia mercantile, trovandosi a Palermo in questo drammatico periodo, divenne l’artefice dell’iconografia della nuova protettrice, Santa Rosalia, proiettando quest’ultima nel panorama artistico europeo.
Oltre alle vivissime testimonianze urbane di questa vicenda, a Palermo è anche possibile respirare un po’ di quei fermenti artistici secenteschi che caratterizzarono parte delle produzioni europee.

 

 

Antica edicola votiva del 1624

Prima edicola votiva cittadina dedicata a Santa Rosalia (1624)

Info
Piazza Monte di pietà o della Panneria
Acesso libero

 

La grande pala dell’ Oratorio del Rosario

Il dipinto, paradigma assoluto per la pittura del Seicento a Palermo, costituisce un ex voto realizzato per contrastare la peste, raffigurando una scena composita che vede protagonisti: la Madonna in Gloria, le cinque sante palermitane a fungere da quinta e un bambino in primo piano che fugge turandosi il naso.

Info
Oratorio del Rosario in San Domenico
Visite guidate su prenotazione (Civita Sicilia)
Lun-Sab: h. 9.00-13.00

 

Santa Rosalia incoronata dagli angeli, copia dal Van Dick

Alcune immagini prototipe del nuovo culto della Santa celebrata in seguito alla peste sono documentate a Palermo da un superstite gruppo di repliche di scuola, dapprima attribuite al pittore fiammingo.

Info
Palazzo Abatellis Via Alloro 4
Lun/Ven: h. 9.00-18.00/ Domi: h. 9.00-13.00
Biglietto: intero € 4,00
€ 1,00 per residenti