Festa del Santissimo Salvatore a Cefalù

Come gli altri santi del mare, il Santissimo Salvatore a Cefalù costituisce un perno della storia relazionale della cittadina, del bisogno di protezione da questo elemento naturale che per una città costiera costituisce una risorsa insostituibile, ma anche un elemento da presidiare e da cui difendersi nel corso del tempo.  La tradizione festiva legata alla figura del SS. Salvatore della Trasfigurazione è frutto di un’antica devozione e di recente folclore, ma sicuramente parte  del patrimonio immateriale  della tradizione siciliana. La festa, che si svolge tra il 2 e il 10 Agosto, sembrerebbe coincidere con un’antica esenzione doganale di origine normanna, il “porto franco”, che fonti indirette più tarde (1566) attestano come “immunitas nundinarum”, ovvero una concessione annuale coincidente proprio con il periodo che va dal 2 al 10 agosto.
Il SS. Salvatore è il patrono storico nonché il titolare della Basilica Cattedrale di Cefalù, luogo simbolo dell’identità del centro costiero.  Si tratta di una festa in crescendo, che ha inizio il 2 Agosto, con l’esposizione della bandiera, tra le torri del Duomo; la bandiera raffigura l’immagine del Cristo Pantocratore e la sua presenza scandisce la durata della festa, che termina proprio con il suo ammainamento, giorno10 agosto.
Nel corso della festa vi sono numerose attività, che appaiono il frutto di una lunga stratificazione di tradizioni, tra cui non manca una delle attività tipiche delle feste dei borghi marinari: la “‘Ntinna a Mari” (antenna a mare), sospesa quasi in orizzontale sulle acque del molo, che porta sulla punta il vessillo del Salvatore, su cui si cimentano i giovani del luogo in gare di abilità e destrezza. Le numerose bellezze di Cefalù e del suo territorio costituiscono un’area privilegiata per lo sviluppo di itinerari sia culturali sia paesaggistici.